Non sò cosa sia questa vita forse come dice il mio amico Angelo ... è tutta una follia ...

Appunti di Viaggio 109 NIVEA (Seconda Parte - Juan)


SECONDA PARTE
NIVEA
 "Mio marito Juan"

Non era facile parlare di Juan e non sapevo da dove cominciare, presi un istante di respiro e, con un abbondante sorso di vino, la mia favella sembrò sciogliersi un pò .. ”..Avevo sedici anni quando conobbi Juan ed i nostri primi anni di matrimonio vantavano una intesa indissolubile. Incipriavo per lui le mie guance indorate con una tonalità rosso corallo ed i nostri sorrisi erano senza freno, eravamo limpidi come il sole e la luna e lo amavo fin dentro l’indaco dei suoi occhi. Juan era un ottimo velista, aveva la pelle imbrunita dal sole e, come Ulisse, conosceva tutte le smisurate distanze interstellari, annodava le sartie del bompresso con una sola mano e saliva sull’albero maestro con l’agilità di un felino. Juan diceva di sentirsi perdutamente ammaliato dalle onde che, impreziosite dalla spuma, frullavano libere e scintillanti in alto mare. Gli occhi di Juan, come quelli di un albatros, erano sempre incielati al variare delle nuvole, navigava in solitaria per i continenti senza sosta e veleggiò ininterrottamente, per lunghi dieci anni, su mari inazzurrati. Mentre i ricordi delle sue gesta si inabissavano lentamente nel mio cuore un giorno, guardando l'orizzonte, capii che Juan mi lasciò definitivamente per sposare il suo mare. Una mattina che il sole indugiava nel sorgere ed ero lì ad inghiottire l’insulto delle mie lacrime, che scivolavano ormai lente come la resina in attesa del suo ritorno, sentii la fine di ogni mia prorogabile speranza di poterlo riabbracciare. Mi affacciai alla finestra che dava sulla costa e vidi una barca inglobata agli scogli. Salii a fiato corto sulla collina dei mandaranci, dove c’era una piccola terrazza, e provai a guardar sotto la scogliera. Scesi di corsa il costone verso l’insenatura ma la sua barca, purtroppo, era solo un triste e vuoto rottame. Juan si perse per sempre negli abissi del suo oceano ed anche nelle affrante meridiane del mio cuore. Tutto qui!, dissi a Gustavo “..le solite lusinghe melodiose di una vita meschina!” …mentre il cameriere s'apprestava a servirci una generosa tagliata di manzo e che iniziammo, lentamente, a filettare.. “.. e così, dettata da un inspiegabile istinto, cominciai a raccogliere misture di foglie e radici per miscelarli con l’acqua piovana e, per demineralizzare anche il profondo dolore per la scomparsa di Juan, l’anno successivo partii da Torremolinos alla ricerca di piante rare per continuare i miei esperimenti sulle creme vegetali. Venni in Italia, lo scorso inverno, con l'intenzione di trovare la preziosa pianta di equiseto, un’erba che cresce spontanea a ridosso dei ruscelli e che vorrei utilizzare, come ingrediente principale, nella preparazione di una nuova crema idratante. La prima volta che vidi queste colline rimasi incantata, non avevo mai visto le opalescenti nuvole tramutarsi in neve, come non avevo mai visto la brina e le stalattiti di ghiaccio che pendono come merletto dalle grondaie. Ogni mattina alzo lo sguardo al cielo e, come faceva Juan, misuro l’andamento delle nuvole per orientare la mia raccolta di acqua piovana da miscelare alla purezza della mia crema nivea”. Vedevo Gustavo con una momentanea paresi sul volto, incapace di moltiplicare ogni gesto, seduto come stesse leggendo una pila di carte accatastate mentre assaporava la sua carne assieme alla mie parole. “..Nerèide, la ninfa del mare, non ha più la pelle aspra come la nespola!” .. disse Gustavo, un po’ per scherzare, intanto che versava dell’altro vino ottenebrando, definitivamente, ogni nostro freno inibitorio. Lo vedevo sempre più subalterno ai miei occhi, completamente agglutinato alle mie labbra, saldamente alloggiato come un alfiere al mio fianco a ripassarsi l’algebra dei grammi e, nell’attesa che gli allattassi gli ingredienti della crema, mi domandò “.. Hai qualche tubetto da dare in prova? ..C’è una gruppo di donne che soggiorna in un hotel, a due passi dalla farmacia, ed ho intenzione di organizzare per mercoledì prossimo un salotto d’élitte per sponsorizzare alcuni prodotti ed incrementare un po’ le vendite, se ti va, potresti inserirti nella dimostrazione con la tua nivea!”. Gli risposi che ci avrei pensato. Dopo pochi attimi gli confermai l’appuntamento..”..Va bene, vada per mercoledì!” ..nell’istante che il cameriere ci portò il dolce della casa. “..Se hai dei figli puoi portarli con te! Sono certo che non daranno alcun fastidio!” disse lui. Improvvisamente il mio pensiero spiccò in uno sgomento volo pindarico, sapevo di entrare in un argomento estremamente doloroso ed avvilente..“..Ne ho uno, si chiama Francisco ed è l’autoritratto di suo padre Juan!”.    .... continua...



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10 Agosto 2015