Non sò cosa sia questa vita forse come dice il mio amico Angelo ... è tutta una follia ...

Appunti di Viaggio 73 (Ho lasciato un Uomo)

♥ Ho lasciato un uomo….
senza parole e senza un addio
lui non aveva un proprio “io”
… e diceva pure di esser mio!
♥ Ho lasciato un uomo
in amore... io ero anche presa
ma non conosceva il valore dell’attesa
ignorava sempre la mia mano protesa.
♥ Ho lasciato un uomo
i suoi occhi erano sempre asciutti
denti grossi tristemente in evidenza
spesso diceva che io ero una lenza.
♥ Ho lasciato un uomo
che usciva di casa laccato e profumato
ma tornava ripiegato, confuso e spettinato
e mi diceva anche di non sentirsi amato!
♥ Ho lasciato un uomo
che alla tavola non pregava mai
fior di pietanze che non ringraziava
sazio, sospirava mentre dalla sedia s’alzava.
♥ Ho lasciato un uomo
che sempre per primo varcava le soglie
si trascinava dentro anche la molle moglie
a dispetto, un difetto che non si coglie.
♥ Ho lasciato un uomo
che portava a spasso il cane
s’allenava per delle strane gare
mai vista una medaglia da onorare.
♥ Ho lasciato un uomo
che si addormentava sempre stanco
a letto non mi teneva stretta al fianco
il suo “notte amore” non era franco.
♥ Ho lasciato un uomo
che non amava far la spesa
mai …portava un fiore a casa
ed è così che piano mi son arresa.
♥ Ho lasciato un uomo
l’ho mollato al suo destino
nessun odore più sul suo cuscino
nessun mio rimpianto al mattino.
♥ L’ho lasciato mille ed una volta
è sempre una sorta di due persone
che non ha imparato ancora la lezione
nessuna idea e, nessuna bella canzone.
♥ ♥ ♥ E’ sfacciato, ed è ancora, di nuovo
tristemente amato ed oggi… non è rinato
per l’ennesima volta l’ho amato e poi
nuovamente lasciato.

Appunti di Viaggio 72 (Ogni sogno ha il suo domani)

Amami sulle vette del mondo
in quelle alte e più rarefatte
che di quel mal di montagna
mi accompagna ogni passo
accanita a risalire quella china
di storica polvere che non smette
di scorrer giù per vallate assolate
per scarpe non troppo infangate.
Amami sulle onde del mare
che tumultuose s’infrangono
a colmare quell'affetto che
non si sazia di galleggiare
e di affogare nella spuma
e nell’arena immortalare
quella dura parola d’amore.
Senza tempo mi porto via
come il sogno alla sua scia
che lascia in te il mio vento
in me una carezza di poesia.

Appunti di Viaggio 72 (Canto di Primavera)


Angolo fulgido di pelle ambrata
penombra sulla porta ti guardo
guscio perlato a tratti incrinato
ti assecondo senza commento.
Entri dal corpo all’anima mia
una intesa, che vuoi che sia
e lasciami vorticar nel vento
dammi profondo stordimento.
Cosa vuoi dirmi io non c’entro
mi fai l’amore oltre ed ancora
sono alimento del corpo mio
miraggio insabbiato oasi tua.
Bollenti e impavidi pensieri
tre baci all’aria sciroccata
t’annunci violando la morsa
per mio ricordo fatto di corsa.
Padroni di reciproci languori
tramonti estivi e brillìo di soli
fame d’amore ora ingannami.
Voltati all’ombrosa fitta pineta
socchiudimi con le forti mani
stordiscimi di te in una resa
sapore d’assenzio la tua via
regno potente della mente mia
come un airone mi abbasso
mi lancio in un lago di sasso
cullata a lavar le piume mie.

Appunti di Viaggio 71 (Geotermia)


Hai per ricordo il sapore delle dolci more
mentre ti ergi a Giudice di un tempo infinito
irto e spinoso come un cespuglio di aprile
che non sà se far frutti o di sole perire.
Hai per sapore un filo verde di prato
mentre rotoli dentro il mio letto scarlatto
disfatto o inadatto come un mare coatto
che non sà ben dirigersi perché non ha tatto.
Hai per memoria un reo confesso autunno
mentre non più tocchi dove il sole non osa
timido e spavaldo come son le spine di rosa
che non sanno se pungere o di dardo ferire.
Hai per dolce leccornia una sola intima paura
mentre rivesti i tuoi comodi abiti fresco lino
gialli e limpidi come gli acini giovani di vino
che crescono a coprire ogni rara fragranza.
Hai per talento uno sciocco parlar d'amore
mentre racconti risse di un lauto acro amore
assurdo e sgangherato così come lo hai creato
che non sà trovar cura ed è oramai malato.
Hai per speranza la tua ode, aspra parvenza
mentre osservi dall'alto della insana credenza
audace e tenace come un lontano uragano
che non sà se lottare o da re pregare invano.
Hai per silenzio un nuovo poderoso intento
mentre tormenti ogni giorno il tuo talento
austero e autentico come è freddo il vento
che non sà se spazzar via me o il tuo lamento.
Ogni virgola lasciata è intenzionata ma è legata.