Non sò cosa sia questa vita forse come dice il mio amico Angelo ... è tutta una follia ...

Appunti di Viaggio 92 (NUOVI BRACCIANTI)


Son flotte di destini magri
vulnerabili odori alle narici
passati penosi ed ininfluenti
per lavorar terre così amare.

Orde di stranieri prede umane
naufraghi feriti dal mimetismo
teatro di un docile silenzio
piegati al volere del caporale.

E' un altro girone dell'inferno
coincide con i calli delle mani
nomi difficili da pronunciare
lucrati per chissà quale domani.

Son lo scherno un cuore muto
un metro quadro di terra brulla
tesi come elastici per chilometri
stracci bagnati attorno alla nuca.

Limitati a sudar poche misure
con pane su bilance del niente
tra afa e sparpagliate cassette
restano invisibili all'altra gente.

Ma il riposo.. al calare della sera
riaccende quella nuvola lontana
tra il blu oltremar del terso cielo
osanna dell'ultimo.. dolce pensare.

30 Aprile 2014 - marilena.capitanio@gmail.com

Dedicata all'amico Dr. Guerino Trivisonno
(nonché autore della fotografia allegata)

Appunti di Viaggio 91 (TI SENTO)



Certo amore mio
non è facile arginar le acque
tenere dritto un salice e contare stelle
attraversare il fuoco bere acqua del mare
stare al buio con l'insieme dei riflessi
affilare frecce che stringo nelle mani
impunita ti avvolgo con fresche lenzuola
un corpo fuggitivo così flessibile al mio
la presunzione di trovare quel bottone
malgrado il tempo rallenta la salita.

M
28 Aprile 2014

Appunti di Viaggio 90 (PER FAVORE)





Nell'incertezza
del nostro passo
zumma sui dettagli
delle pupille
nessuna destrezza
solo coordinazione
fallo per favore
scansiona gli occhi
e leggi le parole
talvolta ovvie ma
tutte necessarie
resta ad ascoltare
ancora per un attimo
come aspetterò
quel mio domani
e consolare
quel fiume di diverbi
che con il tuo sapere
e gocce di mia pazienza
han dato motivo
di accarezzare
quella dolce speranza
di crederci ancora.

M. 
27 Aprile 2014

Appunti di Viaggio 89 (NON CHIAMARLA VITA)



Il battito singhiozza
sulla terra unta
di sudore e la polvere
ha invaso midollo e pane
respiri solo in parte
l'energia dalle narici
larghe di letame da impastare
per il cranio asciutto dei tuoi avi
se non fosse per il gettito del mondo
che spegne quelle membra
che porti sorridente
sulle tue spalle brune e scarne
diresti che è vile
appartenere al sole
è dolore sanguinare gli anni
il coraggio negli alluci di fango
denunciano le tracce
che trascini sulla via
arsa e trita di allegria
ma se vita
tu la vuoi chiamare
nei parti che il fuoco ardendo
ti tuona nell'addome
chiamala pure vita
ma portale perdono
canta la preghiera
che nascondi nelle armi
e nel figlio affamato
che indossi
così fiera a tracolla
senza un filo di malinconia.

M.
23 Aprile 2014

Appunti di Viaggio 88 (Se questi son ricordi)



Quante parole sbiadite
vado a capo con i tasti
con la leva della vita
mi cedon le ginocchia
a spazi così antistanti
dovrò mettere un freno
a metà via più o meno
e riprovo a domandare
alla luna per capirlo
e nel buio della notte
penso senza saper cosa
asterisco due parentesi
vedo simboli poca cosa
son passati molto anni
sui freddi polpastrelli
amori intensi, isolati,
intrepidi baci,fardelli
e polvere sugli anelli
se questi son ricordi
ho camminato il tutto
seminato terra vera
cullato Dio e il mare
e restata a te sincera.


M.

20 Aprile 2014

Appunti di Viaggio 87 (Savoir Faire)


SAVOIR FAIRE

Per ogni amor che si rispetti
non ci si può sempre divertire
è più facile capire l'universo
che la sessualità all'imbrunire.

Nelle fervide ore della sera
ibernate dalle indisposizioni
uno col libro l'altro col musone
il desiderio.. solito tormentone.

Ma dare amore non è un favore
nè un talk show da televisore
amore è .......
non dirgli ... nella distrazione
che è stata solo un enfasi
di una frettolosa prestazione.

Un laborioso "savoir faire" ?
Vuoi ? con un si o con un no

..... Ni

M.
14 Aprile 2014

Appunti di Viaggio 86 (Non Resto)


Vorrei poterti dire..
ho catturato il mondo
inventato ancore
attraversato acque
incontrato brezze
ingoiato sale
impollinato fiori
e creato miele.

Vorrei poterti dire..
ho toccato il fondo
camminato sulle punte
intralciando il passo
tamburellato ginocchi
con lacrime copiose
suonato sinfonie
con due tre note.

Vorrei poterti dire..
ti ho regalato amore
addormentato i sogni
dimenticato il nome
insaponato specchi
udendo la tua voce
avere con le dita
sfrangiato gli umori
dalle solite paure.

Vorrei poterti dire..
che non sei cambiato
che non sono cambiata
identiche parole
in pensieri assopiti
voli come l'estate
guardo l'orario
un attimo sulla porta
trovo un pretesto
no... stavolta
non resto.

M.

1 Aprile 2014