Non sò cosa sia questa vita forse come dice il mio amico Angelo ... è tutta una follia ...

Appunti di Viaggio (LUNA ROSSA) 132



Luna Rossa tra le 4,11 e le 5,25 di lunedì 28 settembre 2015


LUNA ROSSA
NEL POZZO


Luna di manto rosso appare 
tra briciole di stelle sfarinate
sfrangiata nel pozzo dei desideri
mai sazio del dolce suo affacciarsi.
Il cigolìo di una carrucola al vento
nella notte illuminata da una nascita 
un secchio attende sogni da pescare 
imprudente il suo saliscendi dalla terra. 
La nuvola avvolge il pianto di una madre
eclissata al dondolìo nell'assopito tepore
culla nelle braccia un bimbo da allattare 
sulle sue guance arrossite di pudore.
Si tingono di rosa alte cime innevate
disarcionano fulmini e meteore della vita
immutate galassie danzano inni d'amore 
gloria del creato ai suoi anni così oscuri.
Sale l'orizzonte avido di ammirazione
di rara grazia e di maestosa bellezza
distende carezze e scioglie brividi al cielo 
che sollevano onde in impetuose maree.
L'antico pozzo è pigro ed invecchiato
per la ruggine e per l'eco che più non ode
si prosciuga all'uomo che più non sogna
l'infinito del suo misterioso Creatore.



27 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio ( PENSO, QUINDI VIVO ) 131


PENSO, QUINDI VIVO
(Poemia a Erri De Luca)


Tornare a vivere
al fumo dei messaggi
degli indiani sopra il monte
dove il vento era l'accordo
unisono all'ardere del legno
e al nitrito di fieri poderosi cavalli
insipienti al grido delle aquile 
hanno cavalcavano per millenni
e difeso col sangue la riserva.

Oggi cammino vuota
vivo nella mia riserva
nei pensieri aztechi
ho rimedi da ingoiare 
incolonnata ai templi
incatenata ai cancelli
svaniscono speranze
nella gola l'amarezza
innalzano più vessilli
ignoranze polifoniche
monologhi aberranti
censurano le opinioni
mani giunte di sudore
simulacri storiografici
hanno sfinito l'uomo.

Pesano ancora parole
in aule di onnipotenti 
e sangue nelle librerie
quaderni scarabocchi
tra soffitte e neurologie
parlate muri del silenzio
eravate ieri analfabeti
ora matite coi coltelli
per vivere da sovrani
all'ordine del disordine
non ho nulla da capire  
è calamità dello scrivere
scrivi Erri tu che puoi
le periferie del domani
le strade di resistenza
i bavagli al pensiero
pensare non é reato
protesto e non leggo
odo e mi rimprovero
sempre più incredula.




24 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio (SE MI SVEGLI) 130


SE MI SVEGLI
(Poemia)

Se mi sogni
non svegliarmi
parlami soffice
più da vicino
anche se
il tuo cammino
è improvviso
passa lieve
sui cristalli
sulle palpebre
pesanti, volanti  
che singhiozzano
lacrime ghiacciate
buie più che mai
tra pochi respiri
come brezza
sussurrami
che è solo
il giorno
è solo
un giorno
sogna ancora
e se parlo
dentro un bacio
nel tuo sogno
tu non
rispondermi.



23 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio (CUORE D'ARGILLA) 129


Pane caldo e fiori d'arancio dissolveranno l'estate
e l'equinozio d'autunno raffredderà i tendini
che si scalderanno d'amore al vento di tramontana.
                                                                              
                                                           

CUORE D'ARGILLA
(poemia all'Autunno)


 Lumaca d'autunno
prezioso orpello
a gemme infreddolite
nell'abbraccio del mattino
gocciolante empatia 
della finestra che condensa
che con le dita la disegna 
com'è l'evolversi della vita
fogliame che mira la luna
solitaria pietra filosofale
 luce errante tra le nubi
l'alta marea l'accarezza
e rinasce sigillo siderale
dal perpetuo dileguarsi
sulla stagione di ieri.

Tenero cuore mio
fatto d'amore e argilla
di linfa a pieni polmoni
sei terreno già pronto
al propedeutico liquefarsi
 nell'alchimia delle foglie
ti fondi all'umida terra
alla pioggia sulla felce 
tra castagne vellutate
nell'elisir dei suoi sapori
e ti addormenti a riccio
come radice in letargo
e aspetti che la neve
torni a brillare al primo
e fulgido raggio di sole
tra le sue infinite stelle.




20 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio (DOVE E' SENTIRE) 128


DOVE E' SENTIRE
(Poemia Deus sive Natura)

Appare chiaro
è il mio vitale battito
per un sospiro da crescere
nell'inconoscibile.
E poi la sorte 
così cieca e lince
nella notte
resto conserta
con una ferita aperta 
che prude ancora di verità
E ti sento
E ti perdono
prometto 
E in te transito.
Ho ancora da sognarti
giacché non vedo
in tutto l'infinito dei tuoi occhi
e tu
sarai ora libero di guardarmi
e l'ignoranza cesserà di ferirmi
No, non ti concepirò
da questo nudo amore
e da ciò che lo persiste
in questo letto
così distratto al pianto
così breve di luce.
E mi stringo a te
in un tempo che non è parlare
che appartiene al sentire
e che a malapena
cede all'obbedienza
di una folata di vento
vedo l'incertezza
ma non rinuncio...
finché il tuo amore
non cesserà di abitarmi
libero nel cuore.



17 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio (IL PONTE) 127

IL PONTE

Quanta acqua é passata sotto il ponte
dalla sua purezza alla melma nauseabonda
l'ho vista scorrere lenta e rassegnata
con qualche foglia solitaria trascinata
o blindata da mangiucchiati tronchi
e fuscelli ritorti da incastrati grovigli
come ripiegati al loro capezzale
per chilometri hanno navigato
il bolloso fluire del degrado
in una folta poltiglia di sapone
servita a lavar cani e sottane
lacerate da lacrime asciugate
e panni stesi al sole
molestati dal vento dell'estate.

Quante ciotole impantanate
all'argine di un'acqua che più non disseta
antico ricordo di una rarità stagionale
quel salutare sedimento che invitava al canto
oggi usurpato dall'asfittico circondarsi
di gente immorale ed irriconoscente
che ha visto di quell'acqua
il generar profitto ed infinite grane
avvelenando riserve ed allevamenti
ed ogni genere di derrata alimentare.

Da questa balaustra mi affaccio ora
mesta e speranzosa
nell'attesa di ritornare a vedere
quel ristoro di acqua chiara
che soffice ricalca la pietra centenaria
che il fine non ha mai prevalso la ragione
che fungeva da semplice passaggio
da una dolce sponda all'altra
un ponte per traghettar solo fortune
per concimare terreni oltre il fiume
tanto largo per bestie e per sementi
che dipingono paesaggi appiedati
dove si diraspa l'uva dentro i torchi
si spazza ghiaia per idratare i campi
fa starnazzar le anatre e comari
che si guardano dai falchi
e nei secchi di stagno appesi
che abbeverano i cavalli.

Quanta acqua passerà
ancora sotto questi ponti
ad intarsiar la terra 
con rapide generose ed affluenti
reggere l'insulto isterico dell'uomo
e il goder del maniluvio dei bambini 
come appiglio al loro gioco
mormorìo poetico
solitario e canzonante
il gracidare delle rane
per inseguire un pesce
che all'amo non abbocca
e a rinfrescar i frutti
nella quiete delle sue conche
e lavar cesti di giunco
al canto delle tortore.

Quanta poca acqua 
scorre ora nel mio cuore
antifona di una vita
 disidratata di avventure
e che loda un ponte
perché non voglio sia confine
ma un gettito di mani
verso altri popoli
che arresi al tritacarne 
cancellano ogni pietra
già spoglia di un futuro
lasciando oboli zollosi
agli zoccoli di maniscalchi
che io ricordo ancora
e che non vedo più ferrare
sento solo cialtroni disumani
che picconano gli altari
ed uccidono come bestie
donne costernate livide al costato 
come se fossero 
l'ultima cicogna della vita.



15 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio (ACQUA DI COLONIA) 126

Non sò dove abita l'amore, forse in una lucciola che vola nella notte, in una falena innamorata del suo lampione, nel letargico sonno di una marmotta, nel nido di un'aquila, in un bucaneve che frattura il ghiaccio, nel fiore di un deserto, nel cuore, nelle mani, nella mente o semplicemente nella melodia di una cascata. L'amore abita tutto l'universo anche se non sappiamo esattamente dove riposa.



ACQUA DI 
COLONIA 




Sul pianeta del tutto scorre
dove si giova d'esser nato
il battito della terra
che sospinto dall'amore
e dalla marmorea impetuosa corrente
fende la roccia in una valle che fibrilla
destinata a rotolar ciottoli senza meta
e che rende obsoleta ogni mia zattera
inginocchiata al voler di una cascata.
Non sò dove finisca quella intrepida goccia
in quale cuneo terminerà la sua corsa
la mia sola vita non potrà arrestarla
il mio universo non è poi così sconfinato.

Sento l'amore dove non l'ho perso ieri
e tu mi chiedi dove io l'abbia nascosto
vorresti raggiungermi forse  in seno al vento
dove scintilla l'acqua tranquilla nella pozza.
Non sò quanti anni io possa avere ora
ho raccolto ogni mio capello che è caduto
lasciandolo volare affinché diventasse nido
seguo la corrente e comunque sono esausta
detergo l'anima scivolando su dei massi
rinasco a nuove ali e tatuata è la mia pelle
il bosco silenzioso mi trova a piedi scalzi
e mi alleno al volo sul tuo cangiante pendio.

Non trascuro che tu possa per me aver pianto
cerco il tuo abbraccio che oggi non s'è destato
mi chiedo a quale sentiero tu devi aver svoltato
provo a ripercorrere le orme che hai lasciato
diventate abbeveratoio solo per qualche istante.  
Quale sete ci riserva ancora il nostro bere
quale acqua di colonia ci denuda nel fragore
come falene innamorate che danzano ai lampioni
o come passeri infreddoliti al riparo dalla pioggia
in una immensità che non è più di questi corpi
ma di orologi che ruotano contrari al tempo
un risalire adagio alle nostre svogliate sorgenti
che ci vedono ancora così poco affiatati
o forse non ancora abbastanza sfiniti
o solo amanti in un sogno mai incontrato.



13 Settembre 2015

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Appunti di Viaggio (MIA CARA AMICIZIA) 125


Quanto nobile
è il sentimento dell'amicizia
un'albero che ramifica nel cuore
t'affianca anticipando i passi
annusa le poesie dalla tua mano
non si identifica con altri indumenti
se non giudizio, fedeltà e protezione
né giocolerie e né scommesse
né a priori o a posteriori
si sviluppa nelle viscere
per un caso, naturalmente
in ciascuno di noi 
per motivi assai diversi
per cultura, per stima, 
sintonia o per fede 
è benessere verso l'altro
e disinteressato amore.



MIA CARA AMICIZIA
(Poemia, ἀγάπη agape)



Paziente l'amicizia
conta ogni centimetro di strada che percorri
ti difende le spalle indossando le tue scarpe
ti solleva dalla fatica e ti rialza dall'inciampo 
fai ritardo e non hai bisogno di scusarti 
aspetta sotto il portico guardando la pioggia 
non dice una parola se sa che tu hai pianto 
si adagia sui pensieri e nei profondi occhi 
rispetta gli impegni e gioisce della tua forza.

Potente l'amicizia 
basta la sua presenza per farti sentire unica
una risata perché intuisce che ne hai bisogno
anche se non c'è sole sa accenderti un fuoco
e piega il chiodo che si fa dolore nella fronte
ti ascolta vuote paure nel cuore della notte
su di una lacrima che non ti si addormenta
per un nodo alla gola che non ti si scioglie
aspetti il mattino per raccontarle un sogno.

Puntuale l'amicizia
non dimentica mai un solo compleanno
ride per ogni tua immancabile sciocchezza
fa barchette di carta e ci scrive su una data
quando non possono raggiungerti le parole
abbraccio sicuro che ti segue come l'ombra
scalda la mano quando a sera ti senti sola
domanda dove sei e perché non hai chiamato
dissolve la tristezza e ti dedica una canzone.

Prudente l'amicizia
vede i tuoi momenti ingannati di sfiducia
regala amore anche quando ti sei offesa
sa che il suo cuore è la tua casa sicura
il tuo successo è la sua più grande sfida
ti afferra l'istante senza doverti inseguire
si concilia con ogni tua manchevolezza
non aspetta di guardarti nello specchio
per gesti che non sempre hanno senso.

Perseverante l'amicizia
la tua diversità non fa per lei differenza
e comprende tutto ciò che può dividerla
ti dice che non è poi così tanto grave
ti morde il fiato e ti conforta a tuo tempo
e ti convince che da sola ce la puoi fare
regala cose destinate a diventar grandi
resta accanto anche se hai torto marcio
ti dice che non hai motivo di preoccuparti
e non è gelosa perché tu ne abbia un'altra.

Perduta l'amicizia
vuole indovinarti quando occorre tacere
tradisce falsa di vergogna con l'inganno
ti loda senza render palese la coscienza
pugnala quando si sente messa all'angolo
come fulmine spezza le corde alla tua pace
e come un ladro nella notte ti ruba il sogno
disperde il sonno d'angoscia col tuo sangue
non sente rimorso di dover chiedere perdono.

Preziosa è la vera amicizia
indispensabile come il calore al suo inverno
come una fune quando la vita ci va in pezzi
quando crediamo di non avere più dei pregi
e la disperazione ci sconfina in fondo al petto
nelle tasche che per miseria si fanno vuote
nella mensa dove c'è solo un pane da servire
come nuvola del cielo che si specchia in mare
e la sua assenza precederà il dolce ricordo
...nell'ultimo atto del nostro incerto avvenire.
.


« L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L'amore non verrà mai meno. » 
(dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi)



8 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio (NUVOLA PASSEGGERA) 124


Nessuno lontano dalla verità può dirsi felice (Seneca)


NUVOLA PASSEGGERA

Anticipo l'alba
purpurea e autunnale 
colori che si sfaldano
 nelle asperità dei coralli
danzano stelle marine
 che dipingono fondali 
e anemoni dischiusi
 tra murene affamate
nella carena di una barca
nella vela che riposa
nell'impavido timone
di un'altra folle traversata
...son qui, nella caducità
dei miei pochi pensieri 
àncora incagliata
al sogno di diventar aquilone
e foglia d'olivo
che vuole rinascere dal frantoio
come olio prezioso che trasuda
dalle insanguinate colline.

Funghi che si aprono
nel sottobosco alla natura
il gracchiare di una gazza
che ovatta la paura
confusa dalle ipocrisie
e da illusorie aspettative
.....son qui, 
come uscio semiaperto
nuvola che affronta l'uragano
per diventare onda
nell'istante che s'infrange
al profumo di latte schiumato.

Frammento passeggero
alla misera fame della vita
che vorrebbe veder la via
spazzata da ogni foglia
che ancora trasuda clorofilla
dal suo perpetuo ciclo 
tra il solco delle sue rughe 
stracciate dall'orgoglio 
alle vene che credono
nell'eterna giovinezza 
e all'immortale profilo
di ogni dura roccia. 

... attendo di conoscere nuove avventure
....ed oggi mi accontento di non capire oltre.





TRENO DELLA SPERANZA

Insulteranno ancora il singhiozzo del passato
appeso alle stazioni e al desiderio della pace
passaggi a livello e non avere compiti da fare 
gli occhi si chiudono sul quel treno della fame
piangono binari come narranti petali autunnali.

Essere da qualche parte sull’erba a piedi nudi
rileggere una lettera ripassandola tra le dita 
fragili destini errano al gonfiarsi delle lacrime
il sorriso di un bambino che come ape si posa
sul tardo mattino per essere nutrito di speranza.


6 Settembre 2015
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Appunti di Viaggio (NON HO PAROLE) 123


NON HO PAROLE
(Poemia παραβολή )


No, non le ho...
il segno sembra essere inequivocabile
l'unico vivente sono io, con me stessa
cerco l'area più evoluta al mio pensiero
data l'estensione mi piallo fronte al muro
cerco di tradurla al diverso adattamento
dev'essere difesa favorevole alla quiete
e capire nel profondo quelle tue parole 
ascoltarle con approccio più adiacente

...dove.. " io ti amo " 

abbia un significato chiaro più preciso
che non sia pretesto ad attirar clemenza
scoprir l'amore più versatile alla mente
compararlo senza più approssimazione
lasci testimonianza al tuo passaggio 
ogni qualvolta che la titubanza scuote
..incertezza dove è preferibile il silenzio
allorquando non si trovino parole
nell'angolo dove nessuna cosa fa ombra
scendi con le spalle fino a sfiorar i talloni
oltre il pavimento e bendo gli occhi
con falangi che m'hanno arreso la carezza
in intima distanza tra un granello e l'altro
che si clessidra in oro sulle svenute labbra
 riemerse al giorno dove allevo il perdono
conoscenza alla ragion di sentirsi uomo
con quell'attitudine a proteggere parole
che ogni cellula distratta trovi la vita
dove il rispetto è partorito da un travaglio
ed il dolore che è circonferenza alla terra. 


Entro in un processo neutrale al tempo
in un luogo dove impatta la coscienza
disciplino l'attenzione tarda a dileguarsi
nella libido che disattende l'astrattezza.




5 Settembre 2015
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