PENSO, QUINDI VIVO
(Poemia a Erri De Luca)
Tornare a vivere
al fumo dei messaggi
degli indiani sopra il monte
dove il vento era l'accordo
unisono all'ardere del legno
e al nitrito di fieri poderosi cavalli
insipienti al grido delle aquile
insipienti al grido delle aquile
hanno cavalcavano per millenni
e difeso col sangue la riserva.
e difeso col sangue la riserva.
Oggi cammino vuota
vivo nella mia riserva
nei pensieri aztechi
nei pensieri aztechi
ho rimedi da ingoiare
incolonnata ai templi
incatenata ai cancelli
svaniscono speranze
nella gola l'amarezza
innalzano più vessilli
nella gola l'amarezza
innalzano più vessilli
ignoranze polifoniche
monologhi aberranti
censurano le opinioni
mani giunte di sudore
censurano le opinioni
mani giunte di sudore
simulacri storiografici
hanno sfinito l'uomo.
hanno sfinito l'uomo.
in aule di onnipotenti
e sangue nelle librerie
quaderni scarabocchi
tra soffitte e neurologie
parlate muri del silenzio
eravate ieri analfabeti
ora matite coi coltelli
per vivere da sovrani
all'ordine del disordine
all'ordine del disordine
non ho nulla da capire
è calamità dello scrivere
scrivi Erri tu che puoi
le periferie del domani
le strade di resistenza
i bavagli al pensiero
pensare non é reato
protesto e non leggo
odo e mi rimprovero
sempre più incredula.
odo e mi rimprovero
sempre più incredula.
24 Settembre 2015
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