Quando arrivi al punto in cui non te ne frega più niente
di quello che gli altri possono dire… sei vicino al cielo.
cit. Jimi Hendrix
IL DUNQUE SULLA DUNA
(Poemia)
Avevo passi
che turbavano il deserto
quell'eterno passaggio
che turbavano il deserto
quell'eterno passaggio
d'armonia nel mio profondo
ed a ciò che resta invisibile
come una duna arroventata
di misteriosa favella
ed esasperata interiorità
in quell'ardere che si annovera
di gran lunga più longevo
della mia stessa esistenza
ed esasperata interiorità
in quell'ardere che si annovera
di gran lunga più longevo
della mia stessa esistenza
Io mi persi
Ondate di calore
al di là della mia carne
in orme traballanti
mi liberavo in una rincorsa
non capivo quale audacia
nascondesse o si destasse
in quel lento avanzare alla rinfusa
avevo occhi arsi di tempesta in fuga.
Guardai il mio autoritratto
in quel lento avanzare alla rinfusa
avevo occhi arsi di tempesta in fuga.
Guardai il mio autoritratto
ma mancavo di un profilo
nel mio torrido sudario
ero creatura surreale
e in quell'attraversare
tra passato e futuro
si plasmavano le ore
e malgrado ciò
non potevo più ignorare
quell'effervescente enfasi
non potevo più ignorare
quell'effervescente enfasi
di dovermi all'ora svegliare
e arrendermi ad altro tempo
era il mio nome sulla soglia
del mio assetato mondo
così breve per seguire
dove va a morire il vento.
e arrendermi ad altro tempo
era il mio nome sulla soglia
del mio assetato mondo
così breve per seguire
dove va a morire il vento.
2 Ottobre 2015
Copyright to marilena.capitanio@gmail.com
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