Non sò cosa sia questa vita forse come dice il mio amico Angelo ... è tutta una follia ...

BUON NATALE



La fiamma arde da un lontano passato
racconta di un epoca buia e senza credo
dove l'aroma di pane riempiva canestre
olio e vino in giare vivevano il tempo.
Appendevano al filo lampade di coccio
illuminavano piccole stanze affumicate
giacigli pungevano di spighe e di paglia
velli di lana scaldavano la dura schiena
le capre avevano arbusti da rosicchiare
il latte scorreva caldi fiumi a dissetare
i bambini in sacchi unti e scuciti di iuta
lanciavano nelle vie urla potenti di fame
inciampavano nel saio intriso di sudore
inseguivano cani menandoli di dolore.
I vecchi saggi intrecciavano le ceste
mani possenti e raggrinzite di freddo
raccoglievano frutti di poche foreste
e le oche starnazzavano a dispetto.
Vicoli stretti stracolmi di chincaglierie
asini legati con le zampe al carretto
attendevano il fieno caricato in groppa.
Il sorgere del sole svegliava mercanti
percorrevano oasi di sabbia finissima
che solo i cammelli potevan calpestare.
Attaccati in fila l'un l'altro per un morso
bruciavano gli occhi col sole e con il sale
la sosta aveva l'ombra di fine fogliame
bevevano acqua ingiallita alle pozze.
Scoppiettìì di fuochi ardevano la sera
posavano tende come ali sulla sabbia
palme e datteri sorvegliavano carovane
ammiravano crepuscoli color del rame.
Scendeva immensa la notte stellata
ammoniva il silenzio dei tre re magi
la tortuosa via di cometa illuminata
sapevano che il messia era cullato.
Le ginocchia affondavano al cospetto
di un bimbo che aveva già un nome
un canto vibrava nell'aria, una nenia
portava in sé tutto il pianto del mondo.
Questa la triste storia del nostro Natale
l'hanno cantata i popoli alla memoria
la gioia di una nascita tanto singolare
che aveva in sé un suo triste destino
da poter a ricordo tramandare a noi
che non sempre sappiamo amare.

@copyright di Marilena