Dolores, scendi da quella nuvola accartocciata
bianca e minacciosa mi hai adornata
senza domandarti che penombra spaventosa
e' mai giunta alla mia mente stanca e polverosa.
Come domandi amor ..tu sinuosa creatura
lasci a me la leggiadria e la tenera paura
ma con solerzia e ardor poco profano
hai dato mucho calor alla mia mano.
Con furor ti aggiungi alla mia lunga scia
di uomini che han poco domandato
e che per giusta e pessimistica ragion
non hanno spazio dentro me trovato.
Non mi debelli la man che ti protende
a te che accarezzi i lunghi miei capelli
dorati di fulminia ed accecante lucentezza
alla luna mi illumini ma sovente di amarezza.
Non mi flagelli la carne a dir poco cotta al sole
che aspetta gioconda e desiderosa il suo amore
che si accarezza ed allo specchio s'ammira
al dolce e lezioso sapor di antica mirra.
Non mi svegliar da questo sogno solitario
tu che la notte sei padrone e marinaio..
non soggiogar le mie vele spiegate
perche' il vento non perdona un coraçon malandato.
Fuori da queste falde limpide o impantanate
la mia paura e' che il vento spazza via piano
portandosi il desiderio e la tua gaudente mano
imprigionandomi per sempre da te molto lontano.